Uno, nessuno e centomila
Autore: Luigi Pirandello
Editore: Newton Compton
Trama: Pubblicato nel 1927 è il romanzo più tipico di
Pirandello, quello in cui meglio si manifesta il nucleo fondamentale di quel
particolare sentimento della vita e della società che sta alla base di tutta la
sua grande opera teatrale. Vitangelo Moscarda si convince improvvisamente che
l'uomo non è "uno", ma "centomila"; vale a dire possiede
tante diverse personalità quante gli altri gliene attribuiscono. Solamente chi
compie questa scoperta diventa in realtà "nessuno", almeno per se
stesso, in quanto gli rimane la possibilità di osservare come lui appare agli
altri, cioè le sue centomila differenti personalità. Su questo ragionamento il
tranquillo Gengé decide di sconvolgere la sua vita.
RECENSIONE
Oggi vi parlo di “Uno, nessuno e centomila” , libro scritto
da Luigi Pirandello, libro che ho sempre desiderato di leggere e con una bella
spinta e l’occasione perfetta con “La ruota delle letture” mi sono cimentata in
questa storia. Ammetto di essere sempre stata affascinata per così dire, dai
comportamenti umani e su come si reagisce in modo diverso in ogni piccola parte
della nostra vita. Quanto siamo diversi ogni volta che conosciamo una persona o
magari ci sono delle situazioni che ci si propongono e a quanto ci adattiamo.
Uno nessuno e centomila è un roman.o un po’ complicato da
seguire, ma ha una sua logica, perché è molto basato sulla psicologia, appunto
su Vitangelo Moscarda che non sa più riconoscersi in una sola persona, è
piuttosto confuso e intricato il suo pensiero, ma quanta verità c’è nascosta
dietro?
Io posso essere una persona, mi vedo in un certo modo, ma
gli altri come mi vedono? Perché ogni persona si fa un’idea diversa.
Vitangelo comincia a diventare paranoico fino a poi
degenerare e tutto perché ha fatto un commento allo specchio sul suo naso e Vitangelo lì ha capito che ognuno ci vede
in modo diverso.
Comincia a chiedersi se sia una sola persona, mille oppure
nessuna.
Lo stile è comunque contorto, stiamo sempre parlando di una
persona che si interroga sul suo essere una sola persona e quindi ci sono molti
pensieri ed esclamazioni, il pensiero di non sapere chi essere è qualcosa che
lo sconvolge, e quindi non sa neanche come comportarsi tra l’essere altruista
all’essere egoista.
Abbandona tutto, la sua vita, sua moglie, il suo lavoro, la
sua casa. Passando dall’essere uno, Centomila
e alla fine nessuno.
Ripeto, non è un libro semplice, ho faticato un po’ mentre
lo leggevo, però è stato anche bello vedere come si evolve la storia e anche
tanto interessante ma parecchio contorto il ragionamento che fa
Vitangelo/Gengè. E’ come un fiume in piena di pensieri, uno dopo l’altro che ti
trascinano nella storia e ti fanno
riflettere.
La cosa che mi è piaciuta di più è come ho detto prima, il
fatto che è vero, siamo persone diverse in ogni occasione, ma non solo, c’è
anche il nostro “essere” una persona ma vista dagli altri, che in fondo, ci
sconvolge, no?E’ sicuramente un libro che ti fa riflettere. A volte cerchiamo
di fare bella figura per dimostrare di essere al meglio, perfetti, perché ci
importa magari, del pensiero di una persona. Come è successo al protagonista
che aveva perso il suo essere, si è annullato non sapendo più chi fosse.
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